Caseificio S.Giorgio
Curiosità sul pecorino siciliano

Il pecorino siciliano è forse il più antico formaggio prodotto nell'Isola: le prime citazioni risalgono addirittura al IX secolo a.C. Infatti il pecorino siciliano è citato in uno dei più famosi passi dell'Odissea di Omero, l'incontro di Ulisse con Polifemo. Il poeta greco, infatti, racconta: "Seduto, mungeva a turno le pecore e le belanti capre e, rese le madri agli agnelli, fece cagliare una metà del latte e lo pose nei canestrelli intrecciati".

Il pecorino non è solo un formaggio. È contemporaneamente paradigma e metafora della Sicilia. Il pecorino è il siciliano stesso.

È chiamato anche:

  • canistratu (o 'ncannistratu), richiamando il ricamo lasciato dal canestro di vimini che, una volta impresso, costituirà per sempre il disegno della crosta;

  • primusali, volendo mettere in risalto la sua prorompente giovinezza resa saggia dalla prima salatura;

  • tumazzu o caciu, così come facevano i nostri avi, se si vuol dare un senso ed un sapore antico alle parole.

Prodotto esclusivamente con latte di pecora, molto spesso può presentarsi nella versione con il pepe nero aggiunto a grani interi al momento dell'incanestatura. In tal caso diventerà, e si chiamerà, semplicemente pipatu.

Al fine di esaltare i caratteristici sapori mediterranei il Caseificio San Giorgio ha conciliato il gusto del pecorino anche con altri aromi e frutti tipici siciliani (pistacchi, noci, peperoncino, olive, pomodori essiccati, rucola), dando vita ai pecorini farciti.

Il Pecorino Siciliano è stato riconosciuto a Denominazione di Origine con il D.P.R. n. 1269 del 30/10/1955. Nel 1996 con reg.to CEE n. 1107 ha beneficiato della Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.)

 

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